per fortuna non ci sono i sottotitoli e i doppiatori italiani rendono lo schermo un sottovuoto, un sottoacqua, un aquario dove lo spettatore si ritrova bambino e rincorre quella che sarà la loro sorte che a malapena tentano oggi di vivere. il metaacquario del cineasta tutto nell'ex urss,buonavisione
Ghezzi è un indagatore dell'impossibile, un baziniano sontagiano, un amico immaginario.
Questo è Enrigo Ghezzi: "Quindi vorrei dire con la televisione è così scontato... non vorrei parlare qui di critica televisiva, cosa c’entra, sono piccole autoanalisi dentro il teleschermo, non sono certo contraddizioni rispetto a quello che sto dicendo in questo momento. Piuttosto la televisione, con la sua capacità, possibilità di accogliere tutto, sembra essere davvero un Grande Vetro. Non un grande vetro nel senso dell’acquario, un Grande Vetro proprio nel senso duchampiano, un grande vetro già rotto, non più ricomponibile perché è rotto. Un grande vetro che permette, potrebbe permettere ad una piccola parte di noi - noi non più come soggetto, ma come soggetti diffusi, gassosi - di vederci di qua e di là. Non ‘di qua’ davanti al vetro, da una parte c’è il soggetto dall’altra c’è il sottovuoto, il sottoacqua, l’acquario... No, voglio dire, acquario di qua e di là, non c’è una parte esatta del vetro. Ecco, la televisone, se può comunicare qualcosa, comunica ad ogni istante questo. È vero che tutta la pratica dell’ascolto televisivo, il discorso della televisione sulla televisione, è potentemente esorcizzante in questo, è un sistema di codici messo in atto per vivere nonostante la televisione. Come Bunuel diceva che sarebbe bastato per il cinema riflettere la palpebra, riflettere il biancore della luce accecante per far esplodere il mondo, e il cinema stesso. Ecco la televisione è una potentissima macchina negativa, una potentissima macchina del nulla. Se uno davvero pensa alla televisione, pensa a una tale ignavità che si trova improvvisamente connesso ai massimi sistemi di pensiero, alle massime esperienze di pensiero e di follia, di tragedia, non solo dell’occidente, anzi, la televisione è il luogo in cui occidente e oriente non solo si toccano, ma sono letteralmente la stessa cosa, in cui il giro è continuamente completo, in cui il sol levante è il tramonto e viceversa.
scioccata... c'è un mescolume in questo film che non ci capisco una mazza... ma bruce willis (spero si scriva così non vorrei fa figuracce) che ci rappresenta???? e poi secondo me quell'introduzione che fa quel tipo confonde solo le idee... cioè io pensavo quasi che il film (dopo aver letto l'introduzione) fosse un pò più movimentato, un pò più interessante... :-(
non male non male, nonostante lo sfondo ideologico (non ne posso piu della guerra al comunismo, sembra di essere nel maccartismo... e poi, nei 70 ci stavano i compagni e il pci.. tutti buoni - mo' col nanetto ti vedi i pensionati che urlano "basta col regime comunistaaaaaa" popolo bue) --------- apolotik jOx
enrico ghezzi enrico ghezzi... ringrazio fuori orario per avermi fatto conoscere qualcosa che non fosse IL SOLITO CINEMA HOLLIWOODIANO CON LA MORALE CHE LORO SONO BUONI E NOI SIAMO CATTIVI INDIAN IE CAU BOY S VIVA IL CINEMA ITALIANO (non quel raccomandato di muccino eh...)
"Il film non ha la potenza vertoviana dell'immagine"... abbiamo finalmente scoperto perché Ghezzi ha questa mania dei film armeni con sottotitoli in cecoslovacco: che cosa non si farebbe pur di non sentir parlare di Muccino!
Apolotik jOx, grazie mille (comunque lo sfondo ideologico era per prendere in giro lo sfondo ideologico stesso e chi fa film con sfondo ideologico, sia da una parte che dall'altra... non me la prenderei mai con il comunismo) :-)
Lario, meno male che non è vero che non hai più un fanale della macchina, perché ti stavo per dare il numero di un idraulico che conosce uno che ha un cugino che non vede da tempo che fa l'elettrauto, ma è chiuso il giovedì.
Parlando di film russi ucraini o giù di lì giusto ieri ho visto "Rosemary Baby" di Roman Polansky (spero si scriva così) insomma e gli attori erano bravi a parte il personaggio dello Zar (perchè non compariva nel film essendo ambientato a Niu Iorc)
Noto la potenza massificatrice e serializzante del motivo ricorrente "Carate-Urio frana!!!". Franare, cadere, perdere la speranza di ricuperare un paradiso (ossia Carate-Urio), quel ramo del lago di Como, raggiungere la pace dei sensi attraverso endovenose che di lacustre hanno ben poco, se non il fatto che dentro c'è della roba liquida e anche l'acqua, guarda caso, è liquida. Sempreché per "lago" non s'intenda poi "l'ago" allora la questione si fa differente, perché il paradiso del sarto non è di certo un bacino pieno di stoffa... quello semmai potrebbe dartelo una donna vestita alla moda con l'ultimo burka®, cucito a mano dalla nipote di Bin Laden, nota stilista per bambini.
Each Coach handbags is made with great attention to detail. The artisans inspect each Coach Bonnie individually after Coach Wristlet completed to make sure that only the best leaves the factory floors. This of course means that you will not find those unexpected faults after spending a few hundred dollars on Coach Ergo . The digital HIGHLANDER age has taken the concept of the business card onto a new level by providing HIGHLANDER DVD the ability to store large amounts of digital information the HIGHLANDER DVD COLLECTION that makes up the card. Christian Louboutin have an awful heel. The added bottom can make you feel comfortable. This Christian Louboutin Pumps design accomplishes your legs attending as continued as you can. Christian Louboutin Boots will accomplish you looked added attractive. Moreover, Christian Louboutin Sandals has a reasonable price. If you are an accepted woman, do not absence it.
Il tuo Enrico Ghezzi è molto più lucido di quello di Rai tre!
RispondiEliminaps- i comunisti mangiano i Muccini (poi però gli frana lo stomaco)
Alez
per fortuna non ci sono i sottotitoli e i doppiatori italiani rendono lo schermo un sottovuoto, un sottoacqua, un aquario dove lo spettatore si ritrova bambino e rincorre quella che sarà la loro sorte che a malapena tentano oggi di vivere. il metaacquario del cineasta tutto nell'ex urss,buonavisione
RispondiEliminaGhezzi è un indagatore dell'impossibile, un baziniano sontagiano, un amico immaginario.
RispondiEliminaQuesto è Enrigo Ghezzi: "Quindi vorrei dire con la televisione è così scontato... non vorrei parlare qui di critica televisiva, cosa c’entra, sono piccole autoanalisi dentro il teleschermo, non sono certo contraddizioni rispetto a quello che sto dicendo in questo momento. Piuttosto la televisione, con la sua capacità, possibilità di accogliere tutto, sembra essere davvero un Grande Vetro. Non un grande vetro nel senso dell’acquario, un Grande Vetro proprio nel senso duchampiano, un grande vetro già rotto, non più ricomponibile perché è rotto. Un grande vetro che permette, potrebbe permettere ad una piccola parte di noi - noi non più come soggetto, ma come soggetti diffusi, gassosi - di vederci di qua e di là. Non ‘di qua’ davanti al vetro, da una parte c’è il soggetto dall’altra c’è il sottovuoto, il sottoacqua, l’acquario... No, voglio dire, acquario di qua e di là, non c’è una parte esatta del vetro. Ecco, la televisone, se può comunicare qualcosa, comunica ad ogni istante questo. È vero che tutta la pratica dell’ascolto televisivo, il discorso della televisione sulla televisione, è potentemente esorcizzante in questo, è un sistema di codici messo in atto per vivere nonostante la televisione. Come Bunuel diceva che sarebbe bastato per il cinema riflettere la palpebra, riflettere il biancore della luce accecante per far esplodere il mondo, e il cinema stesso. Ecco la televisione è una potentissima macchina negativa, una potentissima macchina del nulla. Se uno davvero pensa alla televisione, pensa a una tale ignavità che si trova improvvisamente connesso ai massimi sistemi di pensiero, alle massime esperienze di pensiero e di follia, di tragedia, non solo dell’occidente, anzi, la televisione è il luogo in cui occidente e oriente non solo si toccano, ma sono letteralmente la stessa cosa, in cui il giro è continuamente completo, in cui il sol levante è il tramonto e viceversa.
Buona visione."
scioccata... c'è un mescolume in questo film che non ci capisco una mazza... ma bruce willis (spero si scriva così non vorrei fa figuracce) che ci rappresenta???? e poi secondo me quell'introduzione che fa quel tipo confonde solo le idee... cioè io pensavo quasi che il film (dopo aver letto l'introduzione) fosse un pò più movimentato, un pò più interessante... :-(
RispondiEliminache ridere
RispondiEliminaè geniale, geniale
erika
Stupendo Stalin che si confonde con Lenin!!! Mi - ti - co!!!
RispondiEliminaMATRIUSKA RASSAJA!
RispondiEliminaMA KE RASSAIA! UKRAINA!
MA UKRAINA, RASSAJA!
UKRAINA, UKRAINA!!
TU...POLLO?
(chissa' chi si ricorda questa pubblicita')
non male non male, nonostante lo sfondo ideologico (non ne posso piu della guerra al comunismo, sembra di essere nel maccartismo... e poi, nei 70 ci stavano i compagni e il pci.. tutti buoni - mo' col nanetto ti vedi i pensionati che urlano "basta col regime comunistaaaaaa" popolo bue) --------- apolotik jOx
RispondiEliminaenrico ghezzi enrico ghezzi... ringrazio fuori orario per avermi fatto conoscere qualcosa che non fosse IL SOLITO CINEMA HOLLIWOODIANO CON LA MORALE CHE LORO SONO BUONI E NOI SIAMO CATTIVI INDIAN IE CAU BOY S VIVA IL CINEMA ITALIANO (non quel raccomandato di muccino eh...)
RispondiElimina"Il film non ha la potenza vertoviana dell'immagine"... abbiamo finalmente scoperto perché Ghezzi ha questa mania dei film armeni con sottotitoli in cecoslovacco: che cosa non si farebbe pur di non sentir parlare di Muccino!
RispondiElimina"giuro sulla mia assicurazione sanitaria"... meraviglioso.
RispondiEliminaossigeno, ci vuole ossigeno.
Beh, se è una pellicola del grande Vanesso Ghiusky, è da vedersi subbbito! (però, una comparsata di Trotskij, ci poteva stare benissimo).
RispondiEliminaCarate Urio, a suon di smottamenti, oramai sarà in Uganda..
RispondiEliminaAlez, anch'io una volta ho mangiato un Muccino ed ora non ho più un fanale della macchina (notizia falsa) :-)
RispondiEliminaCIAO!!!
Erika, grazie di cuore :-)
RispondiEliminaCIAO!!!
Apolotik jOx, grazie mille (comunque lo sfondo ideologico era per prendere in giro lo sfondo ideologico stesso e chi fa film con sfondo ideologico, sia da una parte che dall'altra... non me la prenderei mai con il comunismo) :-)
RispondiEliminaCIAO!!!
Utente anonimo (#9), lo ringrazio pure io con te :-)
RispondiEliminaGrazie per il commento, CIAO!!!
Lario, meno male che non è vero che non hai più un fanale della macchina, perché ti stavo per dare il numero di un idraulico che conosce uno che ha un cugino che non vede da tempo che fa l'elettrauto, ma è chiuso il giovedì.
RispondiEliminat h invitato cn piacere
RispondiEliminaZengione, è vero che il film non ha la potenza vertoviana dell'immagine ma, per questo, non possiamo discriminarlo però possiamo discriminarlo .
RispondiEliminaInvidio molto quell'idraulico: il mio sogno è avere un amico elettrauto.
CIAO!!! :-)
che non ci sia muccino è già una cosa importante...
RispondiEliminaΦΥΗΚЦИОΗаЈІ... Lo zar è proprio un simpaticone! Rotfl!
RispondiEliminaBuon giorno .... bene per il mio rientro ci voleva proprio un bel film :))) e so che da te lo trovo sempre... un baciooo
RispondiEliminaCarmen
è proprio lui, è proprio ghezzi!
RispondiEliminaParlando di film russi ucraini o giù di lì giusto ieri ho visto "Rosemary Baby" di Roman Polansky (spero si scriva così) insomma e gli attori erano bravi a parte il personaggio dello Zar (perchè non compariva nel film essendo ambientato a Niu Iorc)
RispondiEliminatanto per cambiare carate urio frana :-D
RispondiEliminail crollo di carate urio sarà paragonabile al crollo del muro di berlino?
ecologicamente parlando carate urio esploso avrà sulla russia lo stesso effetto che ebbe tchernobyl da noi?
Funktsional? Evidentemente lo zar parlava di qualche elettrodomestico tedesco, o di una macchina di tortura, quel mattacchione.
RispondiEliminaPer quale motivo mi segna utente anonimo? Splinder starà mica franando?
tamas
Noto la potenza massificatrice e serializzante del motivo ricorrente "Carate-Urio frana!!!". Franare, cadere, perdere la speranza di ricuperare un paradiso (ossia Carate-Urio), quel ramo del lago di Como, raggiungere la pace dei sensi attraverso endovenose che di lacustre hanno ben poco, se non il fatto che dentro c'è della roba liquida e anche l'acqua, guarda caso, è liquida. Sempreché per "lago" non s'intenda poi "l'ago" allora la questione si fa differente, perché il paradiso del sarto non è di certo un bacino pieno di stoffa... quello semmai potrebbe dartelo una donna vestita alla moda con l'ultimo burka®, cucito a mano dalla nipote di Bin Laden, nota stilista per bambini.
RispondiElimina:D!!!
RispondiEliminaCiao
L'anonimo
Vanesso!Voglio chiamare così mio figlio!
RispondiEliminaGhebuz
bravo bravo... mi confondi pure... va bè fa niente per stavolta sei perdonato... la prima volta si perdona ma la seconda si bastona! ;-)
RispondiEliminaL'anonimo, :-)
RispondiEliminaGrazie per il commento, CIAO!!!
Zengione, la tua analisi è molto bella ed argomentata... ti do un bel 8++ ;-)
RispondiEliminaCIAO!!!
bastonate??? io non sono mica così buona... nono... io la torturo la gente... la squarto... ^^... ma per stavolta ti risparmierò! ciao
RispondiEliminaE no! Mi dispiace! Preferisco la " Corazzata Potemkin"...l'occhio della madre...pom, pom-pom-pom, pom-pom-pom...
RispondiEliminaTitti
Ghezzi anche qui!!!
RispondiEliminaé lincubo di tutti i cinefili con il videoregistratore programmabile, quando c'è il suo programma non registrerai mai un film per intero!!!
Cmq sei un genio!
Baci baci
LaGiulia
Sei un genio enorme!
RispondiEliminaVorrei che non ti conoscesse nessuno, così potrei fare bella figura alle cene dell'ambasciatore e dire: conosco uno che fa dei fumetti da scompiscio.
Ma ti conoscono in troppi... non sei nemmeno sottovalutato...
Come farà adesso il mio ego?!
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RispondiElimina